Dal paese dei balocchi
Una storia raccontata con parole, musica e oggetti volanti ben identificati
Una novità nel campo della giocoleria, che diventa la tecnica portante, insieme alla clownerie, alla musica e al canto, di un lavoro che ricongiunge circo e teatro.
Oggetti quotidiani noncuranti della legge di gravità che viaggiano, si scambiano, cucinano giocando un gioco che diventa un modo per agire, per sopravvivere, per superare le proprie debolezze; due personaggi, pervasi da una vena di clownesca assurdità e sorretti
dall’ingenua determinazione
che obbliga bambini ed eroi a
credere ai sogni: sono gli elementi
di una messa in scena che racconta
ancora una volta come chi cerca l’isola
incantata la può scoprire dentro di sé.
Volano uova e asciugacapelli, secchi e “buralline”, falci,scope, pistoni e altro invece di birilli o palline, accentuando il senso di irrealtà che la giocoleria può aggiungere al racconto fantastico.
Sogno, irrealtà… però la frittata risolutiva cotta (giocando) lì sul palco è così reale che si mangia per davvero.
La ricetta? Ve la daremo.